Giovanni Marsaglia

Personaggi Celebri

Giovanni Marsaglia (Torino, 1845 – Sanremo, 1900) fu un celebre uomo d’affari ed un ingegnere il cui nome è particolarmente legato a Sanremo per le importanti modifiche urbanistiche che apportò alla città nella seconda metà del XIX secolo. Primo di tre fratelli, nasce nel 1845 all’interno della nobile famiglia dei Marsaglia, celebre e facoltosa stirpe di imprenditori e costruttori torinesi, nota per la sua filantropia e per la sua generosità. Fu la costruzione della Ferrovia Genova-Ventimiglia, iniziata nel 1857, il fattore determinante che unì le sorti della famiglia Marsaglia con Sanremo e che aprì le strade al giovane Giovanni e ai suoi fratelli Ernesto e Luigi. Lo zio di Giovanni, anch’egli in qualità di ingegnere, gestì i lavori di questa nuova linea, la cui costruzione, voluta da Camillo Benso Conte di Cavour nell’ottica del progetto ambizioso di una rete ferroviaria che si ramificasse in tutta la penisola, era considerata dai patrioti dell’unione un fattore determinante per accelerare il processo di unificazione dell’allora Regno D’Italia. L’originario progetto per la realizzazione della Ferrovia delle Riviere Liguri prevedeva la costruzione di una linea ferroviaria che partisse dal fiume Varo (a Nizza), che allora segnava il confine fra il Regno di Sardegna e la Francia, e raggiungesse il Magra, che delimitava la frontiera col Ducato di Modena. Nel 1860 un decreto emanato dal Regno d’Italia decise la fabbricazione della Ferrovia Ligure, una linea ferroviaria che unisse Ventimiglia con Massa Carrara, passando per la stazione ferroviaria di Sanremo, ed i mastodontici lavori di costruzione iniziarono. Alla morte improvvisa dello zio, che stava dirigendo i lavori dell’ultima tratta, l’opera di completamento fu affidata al nipote Giovanni. A ventun anni appena compiuti il giovane rampollo si era già laureato in ingegneria: nel 1867 era già aiutante della Commissione Tecnica dell’Esposizione Generale di Parigi, e all’epoca stava facendo pratica in Belgio, lavorando nelle miniere di carbone fossile e negli stabilimenti metallurgici. Tra il 1871 ed il 1873 i lavori furono portati a compimento (il 25 gennaio 1872 la linea fu terminata raggiungendo Ventimiglia). Giovanni si adattò presto alla vita mondana sanremese. Sua amante fu ad esempio la cortigiana Gallo, dipinta nel ritratto La nuda di Giacomo Grosso (oggi conservato nel Museo Civico di Torino). Frequentò i salotti della più alta nobiltà matuziana, fra i quali quello della Contessa Adele Bianchi, moglie di quel Conte Stefano Roverizio di Roccasterone, di stirpe cerianasca, che era stato a più riprese Sindaco di Sanremo. Egli si invaghì subito di Giuseppina, quinta delle otto figlie della contessa, ed i due convolarono a giuste nozze nel 1875. Tra le sue opere di maggior importanza per Sanremo va anche ricordato il lavoro di completamento nel 1883 di un grande acquedotto che da Argallo si estendeva per 28 km sino a Sanremo, opera che contribuì in maniera significativa a dirimere la problematica questione dell’approvvigionamento idrico di questa zona nell’ultimo decennio dell’800. Giovanni Marsaglia si adoperò anche al di fuori della città e del territorio ligure: eseguì innumerevoli opere nel paese vicino di Ospedaletti per conto del Crédit Lyonnais e fu artefice della realizzazione di linee ferroviarie in Calabria, Sicilia e Sardegna. I suoi lavori continuarono persino all’estero: in Austria, dove fu tra i progettisti del traforo sud della Galleria ferroviaria del San Gottardo, ed in Ungheria, dove si occupò della costruzione del ponte fra le due zone della capitale, Buda e Pest. L’utilizzo della dinamite per la realizzazione dei suoi trafori e gallerie fu anche la base per l’instaurazione di una grande amicizia con il famoso scienziato ed inventore Alfred Nobel, anch’egli personalità legata alla storia della città di Sanremo. Giovanni morì, a soli 55 anni, nel 1900, e la vedova Giuseppina lo volle onorare facendo dono al Municipio di un vasto appezzamento di terreno di sua proprietà per l’allargamento del cimitero della foce, nel quale riposava il marito.

La Famiglia Marsaglia

Il fratello minore di Giovanni, Ernesto Marsaglia (Torino, 1853 – Sanremo, 1924) fu tre volte deputato e dal 1915 senatore a vita del Regno d’Italia. Durante il periodo bellico fece costruire da prigionieri di guerra la lunga strada, ora intitolata a suo nome, che da Sanremo giunge fino alla frazione di San Romolo. Grande filantropo e benefattore, fu a suo tempo dirigente della Congregazione di Carità e presidente delle Opere Pie Sanremesi, di cui facevano parte, oltre all’Ospedale Civile Matuziano, anche l’Asilo Zeffiro Massa e il Ricovero Gianni Borea, che in mancanza di fondi autonomi per il proprio sostentamento, furono rimpiazzati da un nuovo imponente edificio regalato alla città dal fratello Giovanni, il quale volle che la suddetta donazione rimanesse nell’anonimato quale intervento di un “ignoto benefattore”. Come suo fratello Giovanni, anch’egli strinse rapporti di parentela con la famiglia Roverizio, sposando Eugenia, una delle sorelle di Giuseppina, così come fece il terzo fratello Marsaglia, Luigi, che si unì in matrimonio con un’altra sorella Roverizio, Adele. Anche i figli di Giovanni, Vincenzo e Roberto, si imposero nel panorama sanremese di inizio secolo con la fondazione della STEL, la Società Trasporti Elettrici Sanremo Litorale nel 1913.

Il Parco Marsaglia

Il prestigio della famiglia Marsaglia si concretizzò a pieno nell’imponente magnificenza delle grandi proprietà della famiglia, tra cui spicca la meravigliosa villa passata sotto il nome di “Castello Marsaglia”, fatta erigere da Giovanni nel 1882 sulla base dei progetti del famoso architetto Pio Soli.

Con il declino della famiglia Marsaglia, in parte dovuto all’eccessiva liberalità e a sfortunati tracolli finanziari, a partire dall’avvento della Seconda Guerra Mondiale il Castello fu lentamente abbandonato e lasciato vittima dapprima dei danni arrecati dal conflitto e poi della speculazione edilizia, e fu infine demolito nell’immediato dopoguerra.
Durante il periodo della sua esistenza però poteva essere indiscutibilmente considerato uno dei monumenti di maggior interesse architettonico ed artistico per la Sanremo della belle époque: lo stile a cavallo fra il neogotico e il neo-rinascimentale della struttura, sul quale si stagliavano bianche innumerevoli torri e merlature, conferiva al poderoso edificio un’incredibile solennità che si coniugava perfettamente sia con il verde del rigoglioso giardino circostante sia con l’azzurro del mare sul quale si affacciava.

La raffinata eleganza degli esterni si rifletteva negli splendidi interni, arredati da opere di pittori e scultori contemporanei di pregio internazionale quali Paolo Trubezkoy, Edoardo de Albertis, Odoardo Tabacchi, Domenico Trentacoste, Rodolfo Morgari, Giorgio Ceragioli, Jean-Baptiste Carpeaux (applaudito scultore dei tempi, amico, tra gli altri, anche di Charles Garnier) ed il già citato Giacomo Grosso, affluiti insieme a Sanremo ed entrati nell’entourage artistico dei Marsaglia come in una sorta di moderno circolo di Mecenate, per allestirne ed ornarne le numerose residenze.

Una volta smantellato l’edificio, l’ampio e florido giardino circostante divenne dominio dell’amministrazione comunale, ed è tutt’ora conosciuto con il nome di “Parco Marsaglia”.
Costeggiato da una delle strade pedonali più famose di Sanremo, la Passeggiata Imperatrice, il Parco possiede una ricchezza botanica e floristica di gusto tropicale più unica che rara. Numerosissime le piante di ogni specie che vi crescono rigogliose, fra cui spiccano le diverse varietà di palme date in dono al comune di Sanremo dalla zarina Maria Aleksandrova, a cui poi fu dedicata la passeggiata antistante. Fra gli esemplari più lussureggianti citiamo la palma regina, originaria del Sud-America, l’esotica kentia, proveniente dall’isola australiana di Lord Howe, la possente palma da vino cilena, la palma nana, detta anche di San Pietro, la dracena e la comunissima cicas.
Gli ampi e comodi viali ciottolati che attraversano il Parco offrono ai visitatori alcuni fra gli squarci panoramici più suggestivi dell’intera città.
All’interno del Parco è anche stato edificato un magnifico auditorium, utilizzato spesso nel periodo estivo per spettacoli e concerti all’aperto, dedicato al grande compositore e musicista Franco Alfano (1875-1954), che fu ospite di Sanremo.

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